Con il suo centro appena discosto dalla strada statale della Valcellina che da qui s’inerpica verso il Passo di Sant’Osvaldo (827 m) per poi calarsi nella drammatica Valle del Vajont, Cimolais non lascia presagire la meraviglia che si spalanca alle sue spalle: quella mitica Val Cimoliana entrata nella letteratura dell’alpinismo e oggetto (quasi misterioso) dei desideri dei cultori della montagna pura, quella “non firmata” come scriverebbe Mauro Corona.
Per le sue caratteristiche Cimolais si presta al turismo lento e a quello avventuroso.
È perfetto e facilmente accessibile per comode gite fuori porta. Qui si può godere del calore del piccolo borgo che offre spunti di particolare interesse e vivaci occasioni di festa.
All’ingresso del paese si trova il Centro visite del Parco Naturale Dolomiti Friulane, con sezioni sulla fauna, in un percorso multimediale con un pavimento interattivo dinamico.
Per gli appassionati d’arte la Chiesa di Santa Maria Maggiore racchiude pregevoli altari lignei del XVII secolo dello scultore cadorino Giovanni Battista Auregne, autore anche dell’altare maggiore della Chiesa di San Floriano, nell’omonima frazione.
Dal parco giochi attrezzato con area camper e spazio picnic, parte il suggestivo sentiero dei mulini, con la mostra sull’antica segheria e la roggia che costeggiava il torrente Cimoliana.
A pochi chilometri dal capoluogo in direzione di Claut, raggiungibile anche attraverso piacevoli percorsi ciclopedonali, si può visitare il Parco faunistico Pianpinedo, dove è possibile osservare cervi, caprioli, camosci e stambecchi in libertà, percorrendo sentieri variamente impegnativi. L’annesso Centro visite propone il tema “La natura attraversi i sensi”, e non mancano un sentiero botanico e un baby parco avventura.
A settembre, inoltre, con la manifestazione “Una montagna di gusti” Cimolais apre i suoi cortili per assaporare i prodotti gastronomici tipici delle Dolomiti Friulane.
Il grande tesoro della Valcellina resta, tuttavia, la spettacolare Val Cimoliana, attraversata per quasi tutta la sua lunghezza da una strada in parte sterrata di 14 chilometri, percorribile in automobile, con pedaggio in alta stagione. Si tratta di un paesaggio con pochi uguali in Italia e nell’intero alpino, per la totale assenza di centri abitati. Unica presenza umana, stabile solo nel periodo primaverile-estivo, è quella dei gestori della malga di Pian Pagnon (1013 m) e del Rifugio Pordenone (1249 m), cui si accede in una decina di minuti dalla fine della strada. Qui si possono degustare prodotti genuini, immersi in una natura solenne che si conquista solo a piedi con escursioni impegnative tra boschi, pascoli e un impervio mondo di roccia: siamo nel cuore incontaminato del Parco Naturale Dolomiti Friulane, una delle zone a più alto livello di wilderness d’Europa e delle Alpi, le cui caratteristiche hanno contribuito in modo decisivo a far riconoscere le Dolomiti come Patrimonio UNESCO.
Già lungo il percorso automobilistico s’incontrano siti di selvaggia bellezza, come la Stretta di Gotte, un canyon percorso dal tumultuoso e cristallino torrente Cimoliana, poco più valle della fonte dell’acqua minerale Dolomia. Ma è abbandonando la via maestra e affrontando gli inclementi dislivelli di questa montagna allo stato puro, che si raggiungono i luoghi più straordinari e incantati, come i prati di Campuros, le Bregoline, la Forcella Lodina, abbracciati dal silenzio e circondati da frastagliati gruppi e cime dolomitiche: i Monfalconi, gli Spalti di Toro, il Monte Duranno (il Cervino delle Dolomiti Friulane), la regina Cima dei Preti (2703 m) e il fantastico Campanile di Val Montanaia, una poderosa e slanciata guglia alta circa 240 metri, tempio dell’alpinismo, che si erge in splendido isolamento nell’abbraccio di un anfiteatro dolomitico. Una visione unica al mondo, sicuramente!
Le tumultuose acque del torrente Cimoliana presso la Stretta di Gotte
Le sette meraviglie della Valcellina
Per scoprire la Valcellina proponiamo sette “panorami digitali” che raccontano i tesori e le peculiarità dei sei comuni della Valcellina e il cuore protetto della Valle: il Parco Naturale Dolomiti Friulane con la Riserva Forra del Cellina.